
La storia di “Romagna mia”
“Romagna mia” è una celebre canzone italiana scritta da Secondo Casadei a Gatteo Mare ed incisa a Milano nel 1954. Il ritmo è quello del valzer ed il testo narra della nostalgia di un uomo per la sua terra d’origine, la Romagna.
Divenuta un vero e proprio inno della Romagna e dei suoi abitanti nel mondo, a distanza di 70 anni è ancora oggi una delle canzoni italiane più ballate e cantate.
Il titolo originale del brano era “Casetta mia”: Casadei l’aveva scritto dedicandolo alla propria casa di Gatteo Mare, ma non l’aveva mai proposto per l’incisione, tenendolo da parte «per le evenienze». L’occasione si presentò nel 1954, quando, trovandosi a Milano per una delle due incisioni annuali, dovette sostituire un solista che si era improvvisamente ammalato. Propose il brano a Dino Olivieri, direttore artistico dell’etichetta discografica ‘La Voce del Padrone’. Questi, ascoltando il motivo, gli suggerì di modificare il titolo in “Romagna mia”, sapendo quanto grande era l’amore del maestro per la propria terra.
La canzone, con il nuovo titolo, fu cantata per la prima volta da Fred Mariani e Arte Tamburini e divenne ben presto un successo.
Il brano iniziò a diffondersi rapidamente, conquistando grande popolarità e affetto da tutta la gente, varcando i confini della Romagna grazie all’Orchestra di Secondo Casadei ed alle altre orchestre che la inserirono nel loro repertorio, alle trasmissioni della popolarissima Radio Capodistria, all’avvento dei juke box e ai turisti in vacanza sulla Riviera romagnola che ne acquistavano il disco per ricordo.
Secondo Casadei, poco dopo l’uscita del brano, raccontava di essersi reso conto della popolarità della canzone sentendola cantare dal garzone del lattaio, dal muratore sull’impalcatura, dagli studenti che prendevano il treno. La gente l’ha amata spontaneamente fin da subito, portandola in giro per il mondo e facendola propria, ognuno dedicandola alla sua terra d’origine.
Il successo di “Romagna mia”
“Romagna mia ” è stata cantata ed incisa da grandi interpreti dell’epoca, tra cui Oscar Carboni, Claudio Villa, Nilla Pizzi, Giorgio Consolini, ed in seguito Orietta Berti, Rosanna Fratello, Raffaella Carrà e dopo la scomparsa di Secondo nel 1971, sarà suo nipote Raoul Casadei che ne farà il fiore occhiello della sua orchestra portandola ad un successo ancora più ampio.
Più tardi venne tradotta in curiose versioni: russo, giapponese, inglese, tedesco, spagnolo, cinese.
Anche Francesco Guccini, Gigi Proietti, Fiorello, Iva Zanicchi, Ivana Spagna, Jovanotti, Biagio Antonacci, Renzo Arbore, Gianna Nannini ed i Nomadi nei loro concerti l’hanno cantata; la star della disco-music Gloria Gaynor ne ha data un’interpretazione eccezionale, come addirittura i Deep Purple, e persino il grande Luciano Pavarotti l’intonava con gli amici durante le cene.
Anche Papa Giovanni Paolo II amava questa canzone e non solo si univa al coro dei gruppi alle udienze in San Pietro, ma come aveva dichiarato in alcune sue interviste sui giornali, la “canticchiava” anche da solo nei momenti meno impegnativi.
Nel 2012 “Romagna mia” è stata eccezionalmente suonata al Festival di Sanremo da Samuele Bersani con Goran Bregovic.
Nel 2013 è stata proposta al prestigioso “Ravenna Festival” con un particolare arrangiamento sinfonico eseguito dall’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini del Maestro Riccardo Muti.
Nel mese di maggio 2023, in seguito all’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna in tale periodo, “Romagna mia” è divenuta l’inno spontaneo dei giovani volontari che sono accorsi a centinaia per aiutare la popolazione in difficoltà. In seguito a questo avvenimento, è stata interpretata anche da Laura Pausini, Vasco Rossi, Gigi D’Alessio, Gianni Morandi, Andrea Bocelli e altri artisti nei loro concerti.
Il 31 dicembre 2023 è stata citata nel discorso di Capodanno agli italiani dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nel 2024 “Romagna mia” viene cantata al Festival di Sanremo dall’Orchestra Santa Balera accompagnata da Mirko Casadei e da alcune coppie di giovani ballerini.
Il legame con Gatteo
A Gatteo tanti luoghi ricordano il maestro Secondo e la sua opera più nota.
Le parole di “Romagna mia” risplendono nelle installazioni luminose posizionate in viale Giulio Cesare a Gatteo Mare, sulla facciata della casa in via I Maggio, dove venne composta e nell’originale Rotonda ‘Secondo Casadei’ posizionata a Sant’Angelo di Gatteo che saluta i turisti in arrivo e partenza da Gatteo Mare ed è divenuta negli anni uno dei punti più fotografati della Romagna.
Dal 2012 è stato posto un busto di Secondo Casadei nella piazza di Gatteo Mare, rinominata piazza Romagna Mia, a due passi dalla spiaggia dove, nel 1928, debuttò l’orchestra del maestro allora ventiduenne in quello che all’epoca si chiamava dancing ‘Rubicone’, in riva al mare.
Gli eventi legati a “Romagna mia”
Gatteo è universalmente conosciuta come la Capitale del Liscio.
Dalla Notte del Liscio alle Settimane del Liscio del Gatteo Mare Summer Village, dal Festival di Sanliscio a Birichina sino alla festa in onore di Raoul Casadei festeggiato dal figlio Mirko in Piazza Romagna Mia, sono tante le iniziative che Gatteo dedica a questo genere musicale. Tutte occasioni per ascoltare “Romagna mia” nelle innumerevoli esecuzioni ed adattamenti di artisti affermati o giovani interpreti della generazione Z del liscio.
“Romagna mia” è la canzone che ha dato il via al fenomeno “liscio”, recentemente proposto dalla Regione Emilia-Romagna alla candidatura al Patrimonio Immateriale Unesco dell’Umanità.
Nel 2024 il compleanno di “Romagna mia” sarà festeggiato con un programma di eventi celebrativi in corso di definizione.